CARO MANDORLINI… STORIA DI UNA DONZELLA E DEI TRE COLPI AL CUOR DI ROMEO
Caro Mandorlini…
C’era una volta, in tempo molto lontano…Una donzella graziosa, dal fare leggiadro.“La più bella del paese”, si mormorava qua e la, contesa da tutti e amata dal popolo.Giulietta, orsù, era il suo nome. Dai Capuleti colei discendeva, nobile stirpe diVerona. Un bel giorno intenta a ballar, incontra un giovine aitante, bello come il sole. Il suo nome, si narra, era Romeo, anch’egli nobile, ma di stirpe nemica. Era unMontecchi, famiglia rivale, dunque l’amore non poteva sbocciare. Eppure si sa, al cuor non si comanda… Ignari di tutto decisero di baciarsi, e subito la scintilla scoccò: fu amore a prima vista.
FINALE A SORPRESA - Seppur accecata dall’amore per Romeo, si voltò verso l’uscio ed una visione celestiale la travolse: un belga vide, uomo minuto, al cui sguardo non poté sottrarsi. Fu rapita dal suo fascino ed in un secondo abbandonò il giovin signore per fuggir via con lo straniero. Tornata al gran ballo qualche ora più tardi, non sazia del godimento, un altro baldo giovane scorse all’orizzonte: non belga, ma svizzero era costui, un uomo aitante, bello come il sole. Si guardarono intensamente, bastò un secondo. Tutto fu chiaro sin dal primo momento: via a cavallo entrambi fuggiron, per coronare insieme un sogno proibito. L’alba era vicina e Giulietta, ormai esausta, tornò al palazzo. Voleva Romeo, lui soltanto. D’un tratto, però, senza preavviso, un nobile cavalier errante entrò nell’androne, mostrando a tutti il suo grande valore. Lorenzo, lui era, eroe di Napoli; scugnizzo verace, uomo amabile, dal fare sinuoso. Alla vista del giovine Insigne Giulietta trasalì, non poteva resistere a cotanto fascino. Si avvicinò, ballaron per ore, fino a che entrambi capiron cosa fare. Via leggeri, in carrozza scapparon. Romeo lì guardò e con fare rabbioso, vi si scagliò contro, e urlò infin:
“Giulietta, Giulietta!
Oh che tu sia maledetta!
Tre colpi hai preferito all’amor cortese,
Orsù, scappa via, non sei degna del mio arnese!”
Post Scriptum: questo è il nostro modo di rispondere ai cori razzisti e agli insulti beceri ascoltati quest’oggi, per l’ennesima volta, in quel di Verona. Nessuna provocazione raccolta, soltanto una bella dose di sana ironia.
Niente più…